Stress da rientro e Fiori di Bach

21 Set, 2018 da

ceratoDal rientro dalle vacanze in poi non si fa che leggere articoli che dispensano consigli su come gestire al meglio lo stress da rientro o, per dirla all’americana, il “post vacation blues”. Ho pensato così di dare anch’io il mio contributo suggerendo qualche Fiore di Bach utile a questo proposito.

Pare, infatti, che il numero degli italiani che soffrono di stress da rientro si aggiri intorno ai sei milioni. Non si tratta di una vera e propria patologia ma di quella improvvisa condizione di disagio, spossatezza e basso tono dell’umore che sopraggiunge al rientro dalle ferie, dovuta per lo più al cambiamento di abitudini, o per meglio dire, a quel ritorno alla vita cittadina fatta di sveglie che suonano, bambini da accompagnare a scuola, lavatrici da fare e giornate trascorse sul posto di lavoro.

La sindrome da rientro si presenta con sintomi quali ansia, nervosismo, spossatezza eccessiva, leggera depressione. Spesso ci si sente incapaci di concentrarsi, fisicamente appesantiti, psicologicamente non pronti, schiacciati dal senso di responsabilità e dai compiti incombenti. Chi soffre di stress da rientro accusa quindi un malessere generale accompagnato da astenia, irritabilità e sbalzi d’umore repentini. Il tutto dovuto in gran parte al cambio repentino di quelle rilassanti o stimolanti abitudini che avevano caratterizzato le nostre vacanze.

Per questo motivo, il primo rimedio consigliato è senz’altro Walnut, il fiore per tutti i cambiamenti e i momenti di passaggio vissuti con difficoltà. Così, se il cambiamento dalla vita all’aria aperta a quella dell’ufficio ci è ostico, possiamo chiedere aiuto al fiore di protezione per antonomasia, Walnut appunto.

Per affrontare invece quel senso di stanchezza e spossatezza costante che fa sembrare un vero macigno ogni più piccola incombenza, il fiore consigliato è Olive, il rimedio per gli stati di esaurimento fisico e mentale che hanno una causa precisa, ad esempio quella di aver “esagerato” in vacanza, intaccando le proprie risorse: troppa attività fisica, troppe notti brave e così via.

Se la sensazione, poi, diventa ancora più forte e giunge fino all’impressione di non essere più in grado di fare cose che facevamo tranquillamente fino a ieri, o di sentirci schiacciati dalle responsabilità – grandi o piccole che siano – con l’idea di non riuscire più a gestirle, sarà bene ricorrere invece a Elm. Elm è infatti il fiore consigliato per il burn out, per chi prova un senso temporaneo di inadeguatezza e stanchezza perché si sente schiacciato dal peso degli obblighi che il lavoro o gli impegni familiari comportano, trattando quindi una sensazione momentanea e occasionale di incapacità.

Se invece la stanchezza è per lo più mentale, legata quindi alla sensazione di non riuscire a trovare la scintilla giusta per metterci in moto, il fiore migliore è Hornbeam, chiamato dal dott. Bach “il fiore del lunedì mattina”, proprio per rendere l’idea di chi, dopo il fine settimana, proprio non ne vuole sapere il lunedì mattina di alzarsi per cominciare la settimana. È il rimedio indicato per chi si sente stanco al solo pensiero di dover fare qualcosa e ha cause solitamente emotive, più che fisiche o mentali. Come scriveva il dott. Bach ne “I dodici guaritori” è il fiore “per quelli che sentono di non avere sufficiente forza, mentale o fisica, per portare il peso della vita posto su di loro

Se invece è il nostro umore ad essere ballerino e ci sentiamo un po’ sulle montagne russe, Scleranthus sarà la scelta d’elezione, mentre Mustard ci potrà essere di aiuto se sentiamo una leggera depressione impadronirsi di noi e se all’improvviso sentiamo arrivare come una nuvola nera, magari senza motivo apparente, a rovinarci la giornata.

Abbiamo invece la testa per aria e fantastichiamo ancora sul bel periodo appena trascorso, con grosse difficoltà, quindi, a restare concentrati sul presente? Ci annoiamo e ci distraiamo facilmente? Proviamo ad aggiungere Clematis al nostro mix di Fiori, ci aiuterà a riportare la mente al presente e a godercelo appieno.

Se il problema è la difficoltà a concentrarci, o se saltiamo da una situazione all’altra con il pensiero già altrove, con difficoltà di memoria perché non siamo nel presente, proviamo a ricorrere a Chestnut Bud, la gemma dell’ippocastano, che ci sarà utile a mantenere lo sguardo sul presente, acquisendo conoscenza e saggezza da ogni esperienza.

Che fare invece se ci sentiamo ansiosi? Come già detto nell’articolo di qualche settimana fa  dedicato proprio all’ansia, non esiste il “fiore dell’ansia”, ma fiori differenti a seconda della causa che ci rende ansiosi. Se vi interessa approfondire la cosa, andate a leggere l’articolo in questione a questo link: Ansia e Fiori di Bach.

Infine, se la difficoltà maggiore che abbiamo è quella relativa all’insonnia, come già detto nel caso dell’ansia, dovremmo indagare sulle emozioni che supportano questa insonnia: siamo preda di pensieri che non mollano mai e che girano in tondo come un disco rigato? Il rimedio indicato sarà White Chestnut. Se invece ci giriamo e rigiriamo nel letto torturandoci per la paura di non essere all’altezza delle aspettative altrui, sentendoci sempre meno bravi, meno preparati, meno in gamba degli altri, allora dovremmo provare Larch, il rimedio che aiuta a far fiorire la nostra autostima.

E per concludere, se ci sentiamo irritabili, nervosi e sempre di corsa, Impatiens ci darà la giusta iniezione di pazienza e di calma per affrontare al meglio questo nuovo ritorno alla “normalità”.

 

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