Primavera: un decalogo per disintossicare la mente
È primavera e – in linea con la stagione – si parla ovunque di come disintossicare il nostro corpo, ma molto poco di come disintossicare la mente. Una mente stracolma di pensieri, però, è proprio ciò che ci allontana dal procedere nella giusta maniera nella vita. È una mente soverchiante che ci fa sentire ansiosi e preoccupati del futuro ed è quindi questa mente ridondante che dobbiamo imparare a imbrigliare per riappropriarci della nostra vita e per vivere con maggiore leggerezza e felicità.
Un modo davvero efficace, che richiede tempo e impegno, per disintossicare la mente ed impedirle di prendere il controllo della nostra vita è la meditazione, dei cui benefici ho già avuto modo di parlare nell’articolo al quale rimando.
Oggi, invece, vorrei provare a offrire 10 idee, 10 suggerimenti utili a disintossicare la mente nel breve termine, al pari di quanto si consiglia di fare in primavera per il corpo.
Per questo mese proviamo dunque tutti a:
- Scegliere cosa assorbire
La nostra mente è una spugna. Assorbe quasi tutto ciò con cui viene in contatto: dai commenti negativi ricevuti sul lavoro, alle immagini degli orrori a cui la nostra televisione vuole abituarci. Tutte le preoccupazioni e le paure del mondo entrano nella nostra testa e spesso non se ne vanno, causandoci a volte un vero e proprio intasamento mentale.
Una modalità per sfruttare positivamente questo costante processo di assorbimento è quello di scegliere cosa ascoltare, leggere o guardare: scegliamo, dunque, consapevolmente immagini, podcasts, video, libri, articoli, persone, storie o riflessioni che possano ispirarci positivamente e motivarci.
Proviamo, in breve, ad essere proattivi rispetto a quello che facciamo entrare nella nostra mente e cerchiamo di permettere meno agli altri di influenzarci.
- Usare il corpo quando sentiamo che la mente va in loop
Tutte le volte che sentiamo la mente iniziare a rimurginare e a macinare pensieri inutili, proviamo a cambiare fisicamente posizione, postura e a fare qualcosa di manuale o che implichi l’uso del corpo.
Che sia piantare pomodori in giardino, oppure fare la maglia, o disegnare, o colorare un mandala, o preparare una torta o fare una passeggiata all’aria aperta, tutto va bene, scegliete voi. Se nessuna di queste azioni é possibile, alzatevi dalla sedia o dal divano in cui siete sprofondati e fate due passi in corridoio per andare a bere dell’acqua o una spremuta. Insomma, fate qualcosa!
- Scegliere un obiettivo semplice, da realizzare immediatamente
Quando la nostra mente è come una scimmia impazzita, spesso, bloccando ogni iniziativa e azione, ci fa sentire ancora più demoralizzati e preda di pensieri negativi. Così, una buona idea è proprio quella di contrastare questo tentativo e fissarci un obiettivo semplice – anche apparentemente sciocco – da raggiungere però immediatamente. Sarà un modo per spezzare l’incantesimo che tiene prigioniera la nostra mente e ci impedisce di agire per il nostro benessere.
- Liberare i pensieri mettendoli per iscritto
Svuotare periodicamente la mente può aiutarci ad alleggerire la pressione che a volte sentiamo. Anche il timore di dimenticare qualcosa di importante può portarci e ri-pensare a cose già pensate. Così può essere di aiuto un taccuino per appuntare quanto temiamo di dimenticare e un diario per permettere invece ai pensieri di uscire e fare spazio nella nostra mente.
- Attivare e prestare attenzione a tutti i 5 sensi
Porre attenzione a tutti i 5 sensi, aiuta a convogliare energia fuori dalla nostra mente e a farci diventare consapevoli di altri livelli di messaggio. Proviamo perciò, ad esempio, a concentrarci sul profumo di un fiore o a mettere una goccia del nostro olio essenziale preferito su un fazzolettino di carta, inalando profondamente qualche volta ad occhi chiusi. Proviamo a toccare la pelle (nostra o di un altro), ad accarezzare la corolla di un fiore o una stoffa morbida e concentriamoci sulle sensazioni che proviamo.
In breve, quando sentiamo che la nostra mente travalica i confini che ci fanno stare bene, semplicemente attiviamo consapevolmente uno dei nostri 5 sensi e focalizziamoci sulle sensazioni da esso provenienti, senza pensare.
- Intervenire sul nostro respiro
Una respirazione alta, bloccata, trattiene l’energia solo nella zona della testa e della parte alta del corpo. Una respirazione capace di fluire liberamente, ossigena l’intero organismo, fino alla singola cellula, mente compresa. Focalizzare l’attenzione sul respiro, inoltre, aiuta a distoglierla dai pensieri.
Se conosciamo qualche tecnica che lavora sul respiro, dunque, ricordiamo di usarla più volte al giorno, soprattutto quando ci sentiamo preda di pensieri parassiti. Se non ne conosciamo, è l’occasione giusta per iscriversi, ad esempio, ad un corso di yoga, oppure per cercare – anche sul web – qualche utile idea da praticare ogni giorno.
- Programmare un tempo preciso per l’uso dei social media
Oggi l’uso dei social media rischia di distrarci troppo, di bombardarci di troppe informazioni, alcune delle quali anche molto stressanti, di sottrarre in modo incontrollato tempo alle relazioni reali o a noi stessi. È diventato, infatti, equiparabile ad una dipendenza.
Proviamo, perciò, a definire un tempo massimo quotidiano da dedicare agli stimoli provenienti dai social, al termine del quale, magari più faticosamente all’inizio, poi in modo più leggero, impareremo a rimandare all’indomani ogni “tentazione” e nuovo input.
In breve tempo verificheremo di sentirci più liberi mentalmente e con molto più tempo a disposizione.
- Evitare i cosiddetti “vampiri di energia”
Anche il Dalai Lama consiglia di stare alla larga dalle persone che non fanno che lamentarsi, che ci rovesciano addosso solo emozioni e parole negative, che spettegolano e trovano da ridire su tutti, da coloro che pensano solo male degli altri e della vita, da chi è pessimista cronico e si crogiola in questa attitudine, da chi non fa nulla per cambiare e cerca solo di attrarci nella sua sfera di sofferenza emotiva.
L’energia bassa che queste persone infelici comunicano, infatti, inquina pesantemente la nostra mente. Impariamo, pertanto, a rendercene conto e ad agire di conseguenza. Con fermezza, tranquillità e senza sensi di colpa, allontaniamoci da queste persone e scegliamo di circondarci di persone che invece siano in grado di offrirci stimoli ed energia buone.
- Provare a perdonare
Nulla più del rancore intossica la mente, oltre al cuore. Proviamo, perciò a concentrarci su una situazione o una persona da perdonare (potremmo anche essere noi stessi) e proviamo ad inviarci messaggi di comprensione e perdono. Iniziamo magari da situazioni più “facili” da perdonare, per passare poi a livelli più impegnativi.
In alcune tradizioni esistono delle vere e proprie pratiche di meditazione che puntano l’attenzione sull’esprimere benevolenza, una di esse è conosciuta come la pratica di Metta, o Gentilezza Amorevole. Si tratta di un esercizio di meditazione che generalmente viene insegnato come un tipo di meditazione di tranquillità. I meditanti coltivano pensieri di benevolenza nei propri confronti e poi condividono questa benevolenza con altri, includendo infine, in modo equanime, tutti gli esseri dell’universo.
Il modo consueto di relazionarci alle esperienze spiacevoli, infatti, è quello di opporvi resistenza. Se potessimo in qualche modo cambiare il nostro atteggiamento ed essere più tranquilli, o anche amichevoli, verso le cosiddette esperienze negative, ciò ci darebbe la possibilità di avvicinarci ad esse, vederle chiaramente e avere una visione profonda e più chiara della loro vera natura.
- Concentrare la nostra attenzione su quello che va bene in noi e nella nostra vita
La nostra mente è molto spesso intasata da pensieri autolesionisti, focalizzata solo su quello che non va della nostra vita, del nostro aspetto, del nostro partner. Proviamo per una volta a concentrare l’attenzione – magari con l’aiuto di carta e penna – su quello che invece va bene, o di cui siamo soddisfatti. Stiliamo una vera e propria lista dei nostri o altrui pregi, delle nostre capacità, delle nostre “fortune”; una lista – insomma – di tutto quello che “va” nella nostra vita. Così, quando ci sentiamo preda di pensieri parassiti, andiamo a riprenderla e a rileggerla, magari, ad aggiornarla, rivolgendo al contempo un pensiero di gratitudine per i doni ricevuti dalla vita.