Pappa reale e bambini
Buongiorno dottoressa che cos’è la pappa reale? A che cosa farebbe bene a un bambino? Devo preferire la pappa reale o le vitamine per i miei bambini di 6 e 8 anni? Posso metterla nel latte?
La pappa reale è la sostanza prodotta dalle api, tramite la parziale digestione di polline e miele, per nutrire l’ape regina e le larve giovani. La regina, grazie a questo “cibo speciale” vive più a lungo e raggiunge dimensioni maggiori delle altre, riuscendo in questo modo a svolgere al meglio l’importante compito cui è deputata: riprodursi, garantendo così continuità all’alveare.
La pappa reale è un alimento ricco di vitamine (soprattutto quelle del gruppo B e vit. C), di proteine e di minerali (tra i quali calcio, ferro, ma anche potassio, sodio, zinco, fosforo, magnesio) e di enzimi. È inoltre il prodotto che si conosca in natura più ricco di acido pantotenico (vit. B5), vitamina utile per promuovere la crescita e lo sviluppo e favorire l’utilizzazione energetica degli alimenti, così come il corretto funzionamento del sistema nervoso; insieme ad altre vitamine del gruppo B stimola, inoltre, il sistema immunitario. La pappa reale, infine, è molto ricca anche di acetilcolina, un mediatore chimico dell’impulso nervoso che agisce a livello del sistema nervoso parasimpatico e ortosimpatico, utile per il funzionamento, tra le altre cose, della memoria e per il mantenimento dei ricordi.
Ha proprietà rivitalizzanti e stimolanti la crescita, antifatica; favorisce l’attivazione metabolica e la resistenza fisica, nonché le prestazioni intellettuali. Nei bambini stimola l’appetito, senza però modificarlo se è nella norma. Aumenta la resistenza al freddo e alle aggressioni esterne in genere, così come la vitalità. È pertanto indicata, come suggerisce il prof. Luciano Picchiai (primario patologo all’ospedale dei bambini V. Buzzi di Milano e fondatore del Centro di Eubiotica Umana) non solo per i bambini, ma anche per gli anziani. Ha proprietà batteriostatiche, battericide, antimicrobiche e antivirali.
Unica attenzione da prestare è che il bambino non sia allergico ai pollini.
Attenzione particolare va anche data alla qualità della pappa reale, e alla provenienza in primis. L’ideale è privilegiare quella italiana per diverse ragioni: la prima è che i controlli italiani circa i requisiti sanitari richiesti sono più elevati di altre nazioni e fatti con maggior cura, la seconda è che la pappa reale non si conserva molto, teme infatti l’ossigeno, la luce e le muffe, va conservata per questo in frigorifero e va garantita la catena del freddo nei trasporti, altrimenti decade qualitativamente. Per questo, meno chilometri fa, meglio è. Per non parlare poi delle partite sofisticate provenienti dall’Asia o contaminate da antibiotici individuate. È chiaro che la pappa reale italiana costa di più, ma direi che ne vale la pena, soprattutto se è destinata ai nostri figli.
Stante quanto sopra, può quindi darla ai suoi due bambini per sostenerli, se necessario, nel momento di cambio di stagione. Il modo migliore per assumerla è la via sublinguale, meglio se a digiuno la mattina.
O sospeso la.pappa reale e non mi mangia può essere o è un caso?
Buon giorno,
in effetti la pappa reale ha tra i suoi vari effetti anche quello di stimolare l’appetito.
Nel caso specifico non posso logicamente dire con certezza se l’inappetenza derivi dalla sospensione della pappa reale o meno, tanti sono infatti gli elementi potenzialmente in gioco.
In via di principio, comunque, questa eventualità esiste, magari non come unica causa.
Grazie per la sua domanda
Irene Catanzariti
La bambina di 3 anni non riesce a prenderlo sublinguale. Posso metterlo nel latte la mattina?
Buon giorno,
in generale, l’assunzione sublinguale viene consigliata perchè permette un miglior assorbimento dei principi attivi contenuti nella pappa reale. Se la bambina non riesce però ad assumerla in questo modo, potrebbe provare mescolandola ad un po’ di miele per rendere il sapore più appetibile. Se invece la difficoltà è legata proprio all’uso sublinguale, può provare a chiederle di tenerla, magari mescolata ad una punta di miele, un po’ in bocca prima di deglutirla. Altrimenti, piano B, può scioglierla nel latte, che però deve essere a temperatura ambiente e non caldo, per non disattivare gli stessi principi attivi di cui si parlava sopra. In questo modo, però, sarà meno “attiva”.
Grazie per l’interesse
Irene