Da dove nasce la nostra felicità più profonda
Possiamo viaggiare a lungo e fare tante cose diverse, ma la nostra felicità più profonda non nasce dall’accumulare nuove esperienze: nasce dal lasciar andare ciò che non è necessario e dal comprendere che siamo sempre a casa. La vera felicità può non essere lontana, ma per trovarla ci vuole un radicale cambiamento di prospettiva.
In uno dei nostri primi ritiri un meditante fece questa scoperta in modo molto chiaro. Prima di fondare l’Insight Meditation Society dovevamo prendere in affitto dei locali per lunghi ritiri di meditazione. Per il nostro primo ritiro scegliemmo un monastero con una magnifica cappella. Per trasformare la cappella in una sala di meditazione in cui sederci sul pavimento, spostammo tutti i banchi in un’ampia stanza di servizio. Data la scarsità di alloggi, uno dei meditanti dormì in un angolo di quella stanza per tutto il ritiro.
Nel corso del ritiro questo meditante comincio a provare dolori e malanni. Sentendosene abbastanza infastidito e disturbato, si mise a cercare nel monastero la sedia perfetta, che gli avrebbe permesso di sedersi senza dolore. Non riuscendo a trovarla, decise che l’unica soluzione era penetrare notte e tempo nel laboratorio del monastero e costruirsi da sé una sedia. Progettò meticolosamente come farlo senza venire scoperto. Quindi, fiducioso che presto avrebbe avuto la soluzione dei suoi problemi, andò nel laboratorio per esaminare gli attrezzi e materiali disponibili. Tornò nella sua stanza, si sedette su uno dei banchi li raccolti e cominciò a progettare la sedia di meditazione assolutamente perfetta, garantita per porre fine alla sofferenza.
Mentre stava lì seduto a lavorare, si accorse che si sentiva via via più felice. Dapprima pensò che la felicità dipendesse dal fatto che stava elaborando un progetto inaspettato, rivoluzionario e perfetto. Poi, improvvisamente, capì che, di fatto, era così felice perché sedeva davvero comodamente su uno dei banchi. Si guardò intorno e vide trecento di quei banchi proprio lì nella sua stanza! Ciò che stava cercando c’era sempre stato, esattamente davanti a lui. Invece di intraprendere quel tortuoso viaggio mentale, avrebbe semplicemente potuto sedersi.
Qualche volta intraprendiamo, appunto, un viaggio, fisicamente, mentalmente, oppure emotivamente, quando invece quell’amore e quella felicità che tanto desideriamo possiamo trovarli semplicemente sedendoci. Passiamo la vita a cercare qualcosa che riteniamo di non avere e che ci renderà felici. Ma la chiave della felicità più profonda sta nel cambiare idea su dove cercarla. Come disse il grande poeta e maestro zen giapponese Hakuin: “Non sapendo quanto sia vicina la Verità, le persone la cercano lontano. Che peccato! Sono come uno che, in mezzo all’acqua, gridi implorando da bere”.
Sharon Salzberg
L’arte rivoluzionaria della Gioia
Ubaldini Editore