Infiammazione cronica: individuarla e cosa fare
Hai uno o più di questi sintomi?
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dolori
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artralgie
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mialgie
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stanchezza cronica
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insonnia o problemi del sonno
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depressione, ansia, disordini nel tono dell’umore
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problemi gastrointestinali, reflusso
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problemi di peso (sia in eccesso, che in difetto)
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facilità ad ammalarti e ad essere soggetto ad infezioni
Potresti avere un’infiammazione cronica e non esserne consapevole.
Purtroppo, non esistono (e non sono mai compresi in quelli standard) molti esami di laboratorio o test in grado di rilevare con certezza e tempestività la presenza di questo pericoloso stato dell’organismo e questo fa sì che la presenza di un’infiammazione cronica venga spesso rilevato solo in occasione dell’indagine di altre patologie.
L’infiammazione cronica, infatti, è correlata a patologie molto serie, che – non a caso – sono le malattie del nostro millennio: diabete, sindrome metabolica, cardiopatie, tumori, malattie autoimmuni, allergie e così via.
Per questo motivo, se soffri di uno o più dei sintomi citati in apertura, dovresti fare una seria riflessione sulla necessità di apportare qualche cambiamento al tuo stile di vita attuale, invece di assumere farmaci o integratori che vadano a spegnere questo o quel sintomo, sempre che davvero ci riescano. Sarebbe come prendere a scarpate la spia della benzina dell’autovettura per fare in modo di non essere più infastiditi dalla lucetta rossa, invece che mettere la benzina nel serbatoio.
Cosa dovresti molto probabilmente modificare nel tuo stile di vita per prevenire o ridurre la presenza di questa infiammazione cronica?
Quasi sicuramente la tua alimentazione, che dovrebbe prevedere un mix adeguato di cibi per indice e carico glicemico, un ridotto apporto di grassi saturi e di oli cotti e idrogenati, un grande apporto di alimenti vegetali per poter fare affidamento su tutti i nutrienti necessari al buon funzionamento dell’organismo, un adeguato apporto giornaliero di fibre, così come di proteine, l’impiego di spezie ed erbe aromatiche e potrei continuare a lungo.
L’attività fisica: fare moto fisico, in modo sensato e adeguato rispetto all’età e alle condizioni individuali, è un elemento molto utile quando si tratta di ridurre l’infiammazione cronica dell’organismo. Sarebbe troppo lungo qui spiegare tutte le vie attraverso le quali questo avviene, ma posso citare una ricerca a titolo di esempio.
Si tratta di un recentissimo studio condotto dalla Duke University, pubblicato sulla rivista Science Advances che ha rilevato, su muscoli coltivati in laboratorio, che scariche elettriche simulanti un regime di esercizio fisico sono in grado di contrastare l’infiammazione cronica che può portare ad atrofia muscolare. I risultati di questo studio mostrano anche in che modo l’attività fisica sia in grado di contrastare l’infiammazione cronica, responsabile del deperimento dei tessuti.
Uno dei responsabili dello studio ha anche affermato “Abbiamo scoperto che le cellule muscolari possono intraprendere azioni antinfiammatorie” e che “l’esercizio fisico ha prevenuto quasi completamente gli effetti dell’infiammazione”.
La gestione dello stress: come affermato dal dott. Antonio Corsano “si è avuta la prova che nel cervello l’eccesso di cortisolo fa morire i neuroni dell’ippocampo, un’area che svolge alcune funzioni fondamentali tra cui la formazione della memoria. Sul sistema immunitario si ha la prova che lo stress cronico colloca la reattività del sistema su una modalità inadatta a contrastare patologie infettive e tumorali. Lo stress cronico non ha influenze solo sul cervello e sul sistema immunitario, ma anche sull’asse endocrino, alterando la crescita, la sessualità, l’attività tiroidea e le altre attività metaboliche.
I programmi di ricerca dei National Health Institutes americani hanno documentato che l’iperattivazione cronica dell’asse dello stress ha ripercussioni significative anche su patologie apparentemente non correlabili, come i disordini metabolici (dislipidemia, iperglicemia, diabete, sindrome metabolica) e i disordini della fertilità femminile, come la sindrome dell’ovaio policistico”.
Come vedi, si tratta di elementi già probabilmente noti alla maggior parte di noi, ma che, per un motivo o per l’altro, è molto difficile modificare. Ogni cambiamento comporta, infatti, uno sforzo causato dall’uscita dalla propria comfort zone e dalla necessità di avviare un percorso di consapevolezza che da soli è difficile imboccare e portare avanti.
Molto spesso, inoltre, mancano anche gli strumenti per intraprendere tale cambiamento, strumenti che possono essere appresi studiando, rivolgendosi a fonti di in formazione affidabili, dedicando tempo ed energie adeguate o, più facilmente e velocemente, rivolgendosi ad un professionista che abbia già fatto questo percorso, lo abbia già testato ed sia in grado di adattarlo ad ognuno.
Un altro deterrente è oggi quello legato alla cronica mancanza di tempo (che rientra oltretutto nello stile di vita da modificare di cui dicevo sopra), per tale ragione ho pensato ad un percorso che possa essere proposto e seguito anche a distanza e nei momenti della giornata e della settimana più indicati per ognuno.
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