Occhio alla vista!
Ieri sera, in occasione della giornata mondiale della vista, ho avuto l’opportunità di assistere ad una serata davvero speciale organizzata da CBM (www.cbmitalia.org), la principale organizzazione no profit italiana che si occupa di progetti volti a prevenire e curare la cecità evitabile nel mondo.
“Blind date – concerto al buio”, questo il titolo della manifestazione: un originale viaggio musicale ideato dal noto pianista e compositore Cesare Picco basato sulla “magica” formula luce-buio-luce. Un concerto che, sulla base di questa formula, si è svolto per una parte nel buio più totale.
Le sensazioni provate durante il concerto e l’attenzione concentrata nel corso dell’intera serata sul tema della vista, non potevano non ispirarmi riflessioni su questo importante senso e sugli occhi, ad essa collegati.
Ho così visto emergere dai recessi della memoria quanto studiato in Medicina Tradizionale Cinese, nella quale gli occhi sono collegati al Movimento Legno, al quale è legato anche il fegato e la cistifellea, nonché la rabbia come emozione. Forse per questo si dice “non vederci più dalla rabbia”?
Per questa ragione, una periodica disintossicazione del fegato, soprattutto in primavera (stagione del Legno), o nei cambi di stagione in genere, può essere utile in modo particolare a chi ha nella vista il suo punto debole.
Mi è venuto, inoltre, in mente il significato psicosomatico della vista e dei disturbi ad essa collegati. Ricordo ancora il mio insegnante che ci diceva: “quando avete un problema alla vista, chiedetevi cosa in questo momento non volete e o non siete pronti a vedere della vostra vita”. Un disturbo agli occhi può così anche simboleggiare uno sguardo alterato sulla realtà o su se stessi.
Per non parlare del significato simbolico dell’occhio, che rappresenta la Coscienza. Svegliarsi la mattina e aprire gli occhi significa uscire dal mondo della notte e dell’inconscio, dove invece gli occhi chiusi ci fanno vivere una dimensione tipicamente interiore.
Ancora: ho pensato anche alla differenza di sfumatura nel significato del verbo “guardare” rispetto al verbo “vedere” in termini di consapevolezza e di attenzione. Si può guardare senza vedere.
Se ci fermiamo poi a pensare a quante espressioni nel linguaggio quotidiano rimandino costantemente alla vista, realizzeremo che davvero questo senso è per noi il principale, quello più utilizzato, tanto da indurre ieri il bravo presentatore della serata a ripetere più volte come fosse bello essere tutti lì per “vedere” quel concerto”.
A questo proposito, una cosa che ho notato nella mezz’ora in cui la sala è rimasta totalmente al buio è stato proprio l’acuirsi immediato degli altri sensi. Nel mio caso almeno, ho sentito improvvisamente in maniera molto più marcata gli odori e tutti i suoni intorno a me, ben al di là della musica (peraltro piena di energia e coinvolgente) che Picco stava riversando su di noi.
Da appassionata dell’universo cibo, non potevo, infine, ovviamente non pensare a cosa possiamo fare concretamente ogni giorno, nell’ambito della nostra alimentazione, per mantenere in salute i nostri occhi e la nostra vista, individuando i cibi da preferire a questo scopo.
Ricordiamoli sinteticamente, partendo in primis da tutti i cibi ricchi di betacarotene, un precursore della vitamina A, così preziosa per il benessere della vista. In questa stagione quindi: zucca, carote, ma anche cachi e in generale tutta la frutta e verdura di colore arancione e giallo o verde scuro, in particolare quella a foglia, ad esempio il cavolo nero.
Ma anche gli spinaci, i porri, i broccoletti o le bietole, tutti ricchi di luteina, un altro carotenoide implicato nel processo della vista dimostratosi particolarmente efficace nel prevenire la degenerazione maculare senile, una malattia della retina che può condurre alla cecità. Senza dimenticare che un maggior apporto di carotenoidi è stato anche correlato ad una minor frequenza della cataratta.
Per concludere: occhio alla vista!
Impariamo a preservarla anche mangiando i giusti alimenti e ad essere riconoscenti alla Vita, come canta la cilena Violeta Parra nella sua celebre Gracias a la vida che nell’incipit recita: “Gracias a la vida, que me ha dado tanto. Me dio dos luceros que, cuando los abro, perfecto distinguo lo negro del blanco, y en el alto cielo su fondo estrellado, y en las multitudes el hombre que yo amo.” (Grazie alla vita, che mi ha dato tanto. Mi ha dato due stelle che quando le apro perfettamente distinguo il nero dal bianco e nell’alto del cielo il suo fondo stellato e in mezzo alla folla l’uomo che amo”).
Molto bello ed espresso in una ottima forma. Si lascia leggere con piacere per gli occhi, bene importantissimo, e per lo spirito.Invita a riflettere.Ad maiora!