Acne giovanile: come trattarla
Oggi parleremo dell’acne giovanile. L’acne è una patologia tipica dell’adolescenza caratterizzata dalla comparsa di cosiddetti “punti neri” e dalla presenza di “pelle grassa” e, nelle manifestazioni più importanti, anche di microcisti, pustole e noduli, chiamati colloquialmente “foruncoli”.
L’acne tende a evidenziarsi con l’avvicinarsi della pubertà e a scomparire dopo la sua fine, attorno ai 20 anni per i maschi e ai 22-25 per le femmine. Casi di manifestazioni acneiche che cominciano e finiscono dopo questo arco temporale sono comunque sempre possibili.
Le zone tipicamente coinvolte sono il viso, il dorso, talvolta il collo e i capelli. In una particolare forma di acne, chiamata “acne inversa”, troviamo i foruncoli anche nella zona delle ascelle, dei genitali, dell’area interglutea e del seno.
Una delle principali cause dell’acne sarebbe la seborrea (la cosiddetta “pelle grassa”), legata a diversi fattori ormonali, in primis gli androgeni.
Studi recenti legano la seborrea, e quindi l’acne, ad alti livelli di insulina, sottolineando così l’importanza dei fattori legati ala nutrizione e all’attività fisica nel trattamento dell’acne.
Nell’acne la componente legata allo stile di vita, quindi, risulta davvero importante. L’eccesso di zuccheri, la mancanza di attività fisica, una prima colazione inadeguata o addirittura la mancanza di una prima colazione, sono elementi che possono peggiorare la resistenza insulinica e quindi l’acne.
Abbinare carboidrati e proteine in maniera attenta, scegliere carboidrati a basso indice glicemico, quali, ad esempio, quelli integrali o quelli presenti nei legumi e decidere di fare ogni giorno un po’ di attività fisica (almeno 150 minuti di attività fisica moderata alla settimana sono le indicazioni di riferimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) sono elementi che possono fare la differenza nel controllo di questa patologia.
Anche la verifica di eventuali intolleranze alimentari che, se non riconosciute e trattate, creerebbero uno stato di costante infiammazione silente, potrebbe essere di aiuto.
Fatte queste sintetiche premesse, veniamo a qualche consiglio pratico per il trattamento dell’acne, suddiviso per argomento:
Alimentazione
- no a dolci e bibite zuccherate, snack, merendine, biscotti confezionati perché producono stati infiammatori che conducono alla formazione dei brufoli;
- no ai salumi (di ogni genere): il loro consumo, insieme a quello dei dolci, è stato ricollegato all’acne;
- riduzione di latte e latticini perché numerosi studi scientifici hanno messo in evidenza una correlazione tra elevato consumo di latte/latticini e acne. Quindi, eviterei di bere latte la mattina o per merenda, inserendo invece del tè verde (in foglie) che è antisettico e antinfiammatorio o altre bevande non dolcificate (ad es. spremute di agrumi) e ridurrei il consumo di formaggi, magari lasciando trascorrere un paio di giorni tra un consumo e l’altro (quindi, ad esempio, se li mangi il lunedì, non ne mangi altri fino al giovedì e così via);
- sì a verdura e frutta (in particolare l’uva rossa);
- bene noci, mandorle e semi di lino;
- bene il pesce, da preferire alla carne (quella rossa va nettamente diminuita). Consumare molto pesce (fresco, non il tonno del vasetto) riduce infatti il rischio di acne.
Trattamento locale
Un cucchiaio da minestra di oleolito di calendula (in erboristeria) che ha un’azione disinfiammante della cute al quale aggiungere un paio di gocce di tea tree oil (olio essenziale di Melaleuca): applicare sulla zona interessata, evitando gli occhi. Come sapone per lavare il viso usare un sapone alla calendula. Ovviamente i brufoli non vanno schiacciati o grattati altrimenti si infettano e la situazione peggiora.
Da tenere ben in considerazione il ruolo peggiorativo sull’acne di cosmetici, creme eccessivamente grasse o oleose e che occludano gli sbocchi ghiandolari così come l’effetto negativo del fumo. Smettere di fumare, truccarsi il meno possibile e usare creme delicate e non occludenti è in questi casi una scelta decisamente opportuna.
Depurazione interna
Un trattamento per un mese a base di argilla può essere una buona strategia di depurazione interna, facile da seguire e a basso costo. Per fare questo, mettere la sera in un bicchiere pieno di acqua naturale non gasata un cucchiaino da caffè colmo di argilla verde ventilata essiccata al sole per uso interno (si trova in erboristeria o in negozi di alimentazione naturale). Attenzione a non utilizzare cucchiai di metallo, ma solo di plastica o di legno, girando lentamente e ritmicamente in senso orario per un minuto per dinamizzarla. Coprire e lasciar riposare fino alla mattina dopo. La mattina, a digiuno, bere il cosiddetto sopranatante, l’acqua, cioè, che si formerà sopra l’argilla depositata in fondo al bicchiere, facendo attenzione a non smuoverla dal fondo.
Fitoterapici
Per un trattamento interno della pelle esistono diversi fitoterapici provenienti da piante diverse e sotto diverse forme: macerati, estratti, tisane, tinture e così via. Uno tra tutti, indicato proprio per l’acne, è macerato glicerico di Ulmus Campestris, oppure, la Bardana, magari questa anche in taglio tisana.
Integrazione di minerali e vitamine
Risulta utile in molti casi, soprattutto se non si fa un adeguato consumo di alimenti freschi contenenti i minerali e le vitamine necessarie, un’integrazione di zinco e magnesio, oltre che di inositolo (vit. B7), un composto di origine biologica importante per le sue proprietà depurative e di regolazione ormonale.
Last but not least: come funziona il tuo intestino?
Per la salute della pelle importantissimo è il benessere dell’intestino, che deve funzionare alla perfezione. Stipsi, colon irritabile, feci non formate o maleodoranti, gonfiori o borbottii della pancia parlano di un non corretto funzionamento dell’intestino che alla lunga porta riflessi negativi per tutto l’organismo, pelle compresa.