Emozioni: avere con esse una buona relazione

29 Ago, 2016 da

agosto 2016 005Qualcuno ha chiesto “Cos’è un’emozione”? Non so rispondere direttamente a questa domanda non penso nemmeno sia molto utile cercare di dire cosa sia un’emozione. È come chiedere “Cos’è la gravità”? Se cercassimo in un testo di fisica troveremmo dettagliate descrizioni matematiche di come funziona la gravità, ma non spiegherebbero cosa sia effettivamente la forza di gravità. Può essere descritta in relazione ai suoi effetti e si possono formulare giudizi precisi su come influenzi la materia. Allo stesso modo non è difficile dare descrizioni psicologiche o neurofisiologiche dell’attività emotiva, ma non sarebbero granché utili.

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Per la comprensione delle emozioni è utile considerare non tanto cosa siano, ma piuttosto come avere con esse una relazione sciolta. (…)

Dunque raccomando di sostituire nella domanda il ‘come’ al ‘cosa’. Com’è sentire quello che sentiamo? Quanto liberamente riusciamo a sentire quello che sentiamo quando, per esempio, proviamo risentimento o delusione?  Ci rifugiamo nella testa e cominciamo ad analizzarci chiedendoci cosa sia questo rammarico questa disillusione, cercando di darne una spiegazione?

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Uno dei fattori che ci impediscono di rivolgerci direttamente a noi stessi nel mezzo delle nostre esplosioni emotive è la paura che così facendo la sofferenza possa aumentare. Possiamo pensare che, se smettiamo di resistere all’energia minacciosa, essa ci sommergerà e sarà causa di ogni sorta di umiliazioni. Ma, al contrario di ciò che temiamo, se smettiamo di resistere investighiamo come riuscire a ricevere l’emozione così come si presenta, scopriremo un accresciuto senso di fiducia e di rispetto di sé nell’entrare in contatto e sviluppare la capacità di restare presenti con qualsiasi cosa sorga. A poco a poco questo ci porterà a una relazione molto più appropriata, molto più umana. Dalla prospettiva dell’impegno ad accogliere pienamente questa nostra dimensione, comprenderemo direttamente che stipare le emozioni fuori dalla nostra visuale è una cosa poco gentile e anche aggressiva nei nostri confronti. Non c’è da meravigliarsi se non ci sentiamo il nostro miglior amico!

Tratto da:

Achaan Munindo  – “Libertà inattesa” – Ubaldini Editore

 

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